20 agosto 2020 – Traversata Passo Sella – Alpe di Siusi

Carissimi soci e simpatizzanti  

Come già anticipato, proviamo a ritornare alla normalità con una graduale ripresa delle attività sociali, sempre con le dovute precauzione e attenendoci alle prescrizioni imposte per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19

Giovedì’ 20 agosto 2020

Traversata Passo Sella – Alpe di Siusi

Abbiamo organizzato un’escursione sociale con il pullman. Avremo la possibilità di fare una bellissima traversata partendo da passo Sella e arrivando all’Alpe di Siusi.

Tutti Voi siete consapevoli delle normative per contrastare il contagio da Covid-19 e per questo siamo sicuri che ci aiuterete al fine di rendere la giornata piacevole e rilassante per tutti.

Inviamo la locandina e la dichiarazione prescritta pregandovi di compilarla e consegnarla alla partenza del pullman. Vi ricordiamo che dovete portare con voi, e utilizzare, la mascherina “Chirurgica” (non sono ammessi altri tipi di mascherine).

L’iscrizione alla gita può essere effettuata durante l’apertura della sede sociale nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 18,00 alle ore 19,00 oppure telefonando al coordinatore della gita Marco Cavalieri al numero 3356190326 o inviando una email: info@satrovereto.it

Il direttivo

locandina programma 

autodichiarazione

La SAT esprime la propria contrarietà a un modello insostenibile di pianificazione territoriale

Il Consiglio Centrale della SAT,  a seguito di un confronto approfondito con le sezioni, esprime la propria contrarietà ad un modello insostenibile di pianificazione territoriale, che vede nella A31 Valdastico l’opera più rappresentativa.

 Il Consiglio direttivo della SAT ha approvato all’unanimità nella seduta di mercoledì 29 luglio la mozione presentata dalle sezioni SAT di Besenello, Rovereto e Mori, con la quale si chiede al sodalizio di opporsi ad una pianificazione territoriale insostenibile, che vede nella realizzazione della A31 Valdastico Nord una politica viabilistica in netta controtendenza con l’esigenza primaria, sancita da Agenda 2030, di ridurre al minimo, emissioni, traffico, inquinamento acustico e ambientale.

Il testo redatto e condiviso da tutte le sezioni della Val Lagarina doveva approdare all’Assemblea dei Delegati lo scorso aprile, ma l’assise è stata sospesa a causa dell’emergenza Covid.

Tuttavia, prima del verificarsi di questa emergenza, i promotori della mozione avevano portato il tema in discussione negli incontri intersezionali durante i mesi di gennaio e febbraio 2020, illustrando le motivazioni con le quali si intende rigettare una infrastruttura fortemente impattante sulla vita delle popolazioni locali e sull’ambiente, impatto che avrebbe ricadute ben oltre la mera area interessata dai lavori.

Un modello di sviluppo superato, che incentiva ulteriormente gli spostamenti su gomma, senza porre attenzione alla vivibilità dei territori, alla qualità della vita delle comunità locali e incapace di fornire una reale alternativa ad un Trentino e, più in generale, a uno spazio alpino e pedemontano sempre più congestionato di auto e traffico.

Il percorso di condivisione con i soci ha trovato un diffuso sostegno; proprio per questo, rilevando una sostanziale sensibilità e partecipazione del corpo sociale alla tematica e in particolare alla A31 Valdastico Nord, il Consiglio Centrale ha di fatto approvato la mozione, che rappresenta dunque posizione ufficiale della SAT.

Una presa di posizione che, lungi dal rappresentare una opposizione al progetto Valdastico di per sé mira alla tutela della montagna e dell’ambiente nel suo significato più pieno, chiaramente espresso nello Statuto del sodalizio: montagna come spazio vitale in cui perseguire l’equilibrio fra natura, sviluppo locale, comunità e solidarietà.

Va quindi anzitutto affermato in questa sede il dovere della SAT – si legge nella mozione- a interessarsi dei problemi riguardanti la gestione della mobilità nei territori di montagna e a ricordare che l’aspetto ambientale non deve necessariamente piegarsi ad una scelta che solo nel breve periodo può apparire economicamente vantaggiosa.

Il fattore ambientale infatti, è tema decisivo per determinare il futuro delle nostre valli e delle genti che le abitano. Il Trentino in generale e le valli del Leno nel caso della Valdastico, sono connotati da peculiarità naturali e storiche che li rendono unici. Esse, e i paesi che vi si trovano, devono essere raggiungibili attraverso una rete stradale che possa soddisfare al meglio le esigenze degli abitanti, ma questo non può dirsi delle grandi infrastrutture stradali quali la A 31 Valdastico Nord, che invece rischiano di determinare un cambiamento irreversibile dell’integrità territoriale. Si sta discutendo di un futuro ben poco auspicabile, non solo per gli amanti della montagna, ma soprattutto per il territorio naturale nella sua essenza. La fragilità, la biodiversità e soprattutto la limitatezza spaziale dell’ambiente alpino, sono elementi che dovrebbero spingere ognuno ad impegnarsi nel senso di una concreta tutela, nel rispetto anche degli abitanti delle valli, che si troverebbero a soccombere ad una politica che tutela la persona non in quanto tale, ma solo in quanto viaggiatore – consumatore, pedina di un anacronistico sistema di mercato. Inoltre – prosegue il testo – un monito chiaro a riguardo è stato definito a livello europeo dal Pacchetto “Unione dell’energia” (Direttiva 2016/2284/UE del 14 dicembre 2016) che prevede una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 40% entro il 2030. E’ da notare che il contributo del trasporto su strada, sul totale delle emissioni del settore, è del 93,8%. In questa ottica la costruzione di nuove infrastrutture autostradali quali la A31 Valdastico Nord, è chiaramente in contrasto con le politiche di riduzione del traffico veicolare e del potenziamento del trasporto su rotaia di persone e merci. Anche la Legge Provinciale 30 giugno 2017 n°6, art.1 si pone la finalità di organizzare “il sistema di mobilità provinciale in modo da contribuire allo sviluppo turistico ed economico del territorio, nell’ottica della realizzazione di un sistema territoriale sostenibile e integrato nell’ambito delle ALPI”.

La SAT esprime la propria contrarietà a un modello insostenibile di pianificazione territoriale

24 luglio 2020 – SICURI IN FERRATA con Giuliano Bressan

La SAT di Rovereto e il MUSEO STORICO ITALIANO DELLA GUERRA presentano “SICURI IN FERRATA” – aggiornamento tecnico con la collaborazione di Giuliano Bressan

Giuliano Bressan, Istruttore Nazionale di Alpinismo e Accademico del CAI, come fondatore e animatore del Centro Studi Materiali e Tecniche del Club Alpino Italiano si è sempre impegnato nella ricerca della sicurezza nell’uso dei materiali alpinistici. Notevoli sono i suoi lavori sulla sicurezza delle soste, sulla resistenza dei materiali, ecc.

Il 24 luglio alle ore 20.30, sarà la serata che lo vede ospite della SAT di Rovereto, presso il Castello di Rovereto nella cornice del Museo Storico Italiano della Guerra.

Una serata sulla sicurezza in ferrata.

Una completa panoramica sui materiali e attrezzature.

Sarà l’occasione anche per porre domande sulla propria attrezzatura, se vorrete portarla, e dissolvere ogni dubbio.

Il Museo, che ospita l’evento, garantisce lo svolgimento dell’incontro in sicurezza, nel rispetto delle disposizioni vigenti per il contenimento del virus Covid-19. L’ingresso è consentito solo con l’uso della mascherina. I partecipanti sono invitati a rispettare la distanza minima interpersonale di 1 metro.

Ingresso gratuito

Prenotazione obbligatoria inviando una mail  didattica@museodellaguerra.it.

Per i possessori di Trentino Guest Card prenotazione obbligatoria tramite App Trentino Guest Card o sul sito dedicato www.card.visittrentino.it

Massimo 30 partecipanti

In caso di maltempo la presentazione avrà luogo nella sala conferenze del Museo.

INFO
Museo Storico Italiano della Guerra 0464 488041 – didattica@museodellaguerra.it

Sicuri in ferrata – locandina pdf

8/14 settembre 2020 – INASPETTATO MOLISE trekking stanziale

INASPETTATO MOLISE FRA NATURA E STORIA ANTICA

Dal 8 al 14 settembre 2020

Iscrizioni entro 10 luglio 2020

Non sottovalutando ma seguendo attentamente le prescrizioni e le linee di indirizzo dettate per prevenire e contenere il contagio, la sezione SAT di Rovereto conferma il viaggio/trekking stanziale nel Molise, in quella piccola regione molto spesso trascurata se non addirittura dimenticata

INASPETTATO MOLISE FRA NATURA E STORIA ANTICA – locandina pdf

1 luglio 2020 – UNA COPERTA DI NEVE di Enrico Camanni –


La SAT di Rovereto e il Museo Storico Italiano della Guerra presentano Enrico Camanni “UNA COPERTA DI NEVE” – incontro con l’autore

Nella cornice del castello di Rovereto, sede del Museo Storico italiano della Guerra, la SAT di Rovereto in collaborazione con Libreria Arcadia, propone la presentazione del libro edito da Libri Mondadori

Camanni, scrittore, giornalista e alpinista torinese ha scalato su tutte le Alpi, aprendo una decina di vie nuove e ripetendo circa ottocento itinerari di roccia e ghiaccio. Ha fondato e diretto alcuni giornali, tra i quali la Rivista della Montagna, il mensile Alp e l’edizione italiana della rivista internazionale L’Alpe; collabora con “La Stampa” di Torino. In quarant’anni di attività ha scritto migliaia di articoli e numerosi libri su alpinismo, storia delle Alpi, problematiche dell’ambiente alpino. Nel campo della narrativa ha pubblicato racconti e romanzi.

Una coperta di neve si presenta come un giallo di montagna, dove gli elementi irrinunciabili del genere – l’indagine, la suspense, i colpi di scena – acquistano un’inedita forza grazie a un’ambientazione spogliata da facili stereotipi, restituita in tutto il suo fascino irresistibile quanto spietato.

Nel corso della serata sarà possibile acquistare il libro.

Al fine di garantire il rispetto delle normative per il contenimento del virus Covid 19, all’iniziativa potrà partecipare un massimo di 30 persone dotate di mascherina; per iscriversi è necessario prenotare il proprio posto inviando una mail a didattica@museodellaguerra.it. In caso di maltempo la presentazione avrà luogo nella sala conferenze del Museo.

Questo primo evento sarà l’occasione per incontrarci e ricominciare ad apprezzare la buona abitudine di condividere un momento culturale.

UNA COPERTA DI NEVE

TORNIAMO AI MONTI – PER UNA NUOVA FREQUENTAZIONE

Si invia il documento che la Commissione Scuola e Formazione ha preparato quale contributo di riflessione in occasione del riavvio della frequentazione della montagna in questo tempo che ci richiede uno sforzo per ripensare il nostro approccio all’ambiente, ai tempi ed ai modi dell’andare per monti, per riscoprire nuove mete, per ripensare alle motivazioni della nostro essere SAT 

TORNIAMO AI MONTI – PER UNA NUOVA FREQUENTAZIONE

I bivacchi del CAI e della SAT sono inagibili, in quanto spazi esigui e non sanificati

I bivacchi del CAI e della SAT sono inagibili, in quanto spazi esigui e non sanificati

Non saranno chiusi, in quanto utilizzabili solo in caso di stretta emergenza, come recita il cartello che è esposto sulla porta di ogni bivacco dalle Sezioni proprietarie.

“Bivacco inagibile causa emergenza Covid-19.

L’accesso equivale all’assunzione per l’utente del rischio di contagio da Covid-19.

Utilizza il bivacco solo in caso di emergenza”.

Queste le parole scritte nel cartello che la Commissione centrale rifugi e opere alpine del Cai ha predisposto. Un cartello che le Sezioni proprietarie dei bivacchi del Cai dovranno stampare e posizionare sulla porta di accesso degli stessi.

“Dopo un’attenta ed approfondita riflessione abbiamo concluso che i bivacchi non si possono chiudere poiché, in caso di emergenza, rappresentano l’unico punto di ricovero possibile per gli alpinisti”, spiega il presidente della Commissione centrale rifugi Giacomo Benedetti.  “Riteniamo però giusto e corretto ricordare che gli spazi, essendo esigui e non sanificati, non garantiscono all’avventore i requisiti, anche minimi, di sicurezza, esponendoli al rischio di contagio”.

Del cartello ne ha accennato anche il Presidente generale Vincenzo Torti: “Esistono bivacchi non in quota, e ci possono essere escursionisti che pensano di poterci andare. Il cartello spiega appunto che il bivacco è inagibile e riservato esclusivamente alla più stretta emergenza”.

I bivacchi del CAI e della SAT sono inagibili, in quanto spazi esegui e non sanificati

Dieci regole di comportamento per il ritorno alla frequentazione dei rifugi

Nel riprendere gradualmente la frequentazione della montagna sono fondamentali: accentuata prudenza e senso di responsabilità

Il Club alpino italiano ha elaborato il “Piano rifugio sicuro”

Dieci regole comportamentali cui tutti gli appassionati di montagna dovranno attenersi per un ritorno alla frequentazione dei rifugi alpini e appenninici all’insegna del rispetto di sé e degli altri, della responsabilità, dell’educazione e della correttezza.

Di seguito le dieci regole di comportamento:

1 – Prenota il pernottamento in rifugio, quest’anno è obbligatorio!

2 – Prima di iniziare l’escursione, assicurati di essere in buona salute!

3 – Attendi all’esterno del rifugio le indicazioni del gestore!

4 – Consuma – meteo permettendo – bevande, caffè, torte e pasti veloci all’esterno del rifugio!

5 – Lascia il tuo zaino e la tua attrezzatura tecnica dove appositamente predisposto dal gestore!

6 – Assicurati di avere con te mascherina, guanti e igienizzante a base alcolica; utilizzali quando entri nel rifugio e comunque sempre quando non puoi rispettare la distanza di sicurezza!

7 – Porta con te il tuo sacco lenzuolo o il tuo sacco a pelo per pernottare al rifugio!

8 – Lavati spesso le mani ed utilizza i tuoi asciugamani personali!

9 – Ricorda che il gestore può sottoporti al controllo della temperatura e che, se superiore a 37,5°c, può vietarti l’ingresso al rifugio!

10 – Riporta i tuoi dispositivi individuali di protezione usati ed i tuoi rifiuti a valle.

Responsabilità, autoregolamentazione e prudenza devono ispirare, ancora di più nell’attuale situazione, ogni frequentatore della montagna“, ha affermato il Presidente generale del Cai Vincenzo Torti.

“Il rispetto delle raccomandazioni per la corretta frequentazione dei rifugi potrà evitare il ritorno a una chiusura delle Terre alte e a una limitazione delle possibilità di frequentarle“.

Dieci regole di comportamento per il ritorno alla frequentazione dei rifugi

Le raccomandazioni del Club Alpino italiano per la ripresa dell’attività in montagna

Ogni appassionato di montagna è chiamato a fare la propria parte perché la ripresa delle attività non si trasformi in occasioni per la diffusione del contagio.

Sono necessari una accentuata cautela e l’adozione di comportamenti responsabili, che innanzitutto significano rispetto del distanziamento fisico e svolgimento delle attività in maniera individuale o in compagnia delle persone conviventi.

Il Club alpino italiano predisposto le raccomandazioni essenziali rivolte non solo ai soci, ma a tutti i frequentatori delle terre alte:

Il Club alpino italiano predisposto le raccomandazioni essenziali rivolte non solo ai soci, ma a tutti i frequentatori delle terre alte:

a. Rispetta puntualmente le disposizioni adottate a livello nazionale e territoriale (regione e comune), con particolare riferimento alle limitazioni imposte e alla adozione di comportamenti come le distanze e l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale, a tutela tua e degli altri.

b. Valuta correttamente le tue capacità e condizioni fisiche, oltre a quelle dei familiari che vengono con te, considerando gli effetti del lungo periodo di forzata inattività e scegliendo itinerari adeguati, preferibilmente al di sotto del tuo livello abituale; assumi diligentemente ogni più opportuna informazione sul percorso, sulle previsioni meteorologiche e sulla presenza di strutture di accoglienza aperte ed eventuale riparo.

c. Considera le limitazioni territoriali ai trasferimenti come l’occasione per andare alla scoperta delle valli e dei borghi più vicini, uscendo dalla spirale abitudinaria di privilegiare in molti la stessa località, scoprendo così bellezze inaspettate e sempre rispettando la natura, evitando concentrazioni pericolose di persone e limitando gli spostamenti.

d. Scegli un rifugio come meta, non per trovare in quota ricercatezze di pianura, quanto piuttosto una cortese accoglienza, consigli competenti e la sobria qualità di una ristorazione che esprima i sapori tradizionali di quella particolare zona di montagna; ricorda che il rifugista presidia un territorio prezioso e assicura i contatti per i soccorsi: collabora con lui e attieniti alle sue indicazioni per assicurare distanziamento e igiene; è importante la prenotazione.

e. Evita le attività più impegnative e che richiedono l’uso di attrezzature alpinistiche in comune e distanze ravvicinate con altri: la pazienza di oggi renderà ancora più gratificanti queste attività in un futuro non lontano.

f. Percorri con lentezza e prudenza l’itinerario che hai scelto, segui i sentieri segnalati e quando incontri altre persone mantieni la distanza e usa la mascherina.

g. Ricorda che in caso di incidente l’eventuale soccorso, già impegnativo per i luoghi, è reso ulteriormente critico dalla necessità di proteggere chi viene soccorso e quanti soccorrono, dal pericolo di contagio da coronavirus: per questo mantieni alta e costante la tua attenzione, risveglia i sensi assopiti. Attiva la funzione “seguimi” della app GeoResQ dello smartphone, tenendolo silenziato e utilizzandolo solo per necessità.

h. Considera sempre che i luoghi che per te sono occasione di svago e benessere, rappresentano la “casa” delle popolazioni che in quelle montagne vivono, contribuendo a mantenerle ospitali, e che il tuo comportamento influisce sulle loro condizioni di vita e di salute.

In questo momento di generale difficoltà il rispetto di queste raccomandazioni equivarrà ad attenzione per sé e per gli altri, oltre che per la montagna e per chi vi abita.

Le raccomandazioni del CAI per la ripresa dell’attività in montagna

COVID 19 – buone pratiche

L’estensione della diffusione del virus dipenderà anche dalle azioni degli individui, molti dei quali potrebbero non avere alcun sintomo di infezione: un fattore cruciale che determinerà l’efficacia delle nuove regole per settimane, o addirittura mesi, è il modo in cui si comportano le persone. “Molte delle sfide che stiamo affrontando in questo momento sono sfide comportamentali”.

Riteniamo utile questo vademecum, in previsione dell’allentamento delle misure di sicurezza CoVid 19:

Non essendo una struttura sanitaria, le nostre fonti sono state: l’organizzazione Mondiale Sanità, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità.