L’acqua è il primo elemento con cui entriamo in contatto ed è quello che ci accompagna durante tutto il corso della nostra vita.
Ma lo conosciamo davvero?
Cosa sappiamo di questo straordinario bene tanto prezioso alla vita?
Di cosa si compone?
E come fa ad arrivare nelle nostre case?
È sempre uguale a sé stesso o cambia a seconda del percorso che compie?
Una serata alla riscoperta di un bene comune, l’acqua pubblica, su un percorso che si snoda fra fontane custodi di memorie storiche del centro di Rovereto e sulla sorgente.
Lo “Spino, Bene Comune”: un patrimonio prezioso di tutti, offerto alla responsabilità di ciascuno.
Ricchezza territoriale che ti apparirà ancor più rilevante con la desertificazione incombente per la crisi e climatica planetaria.
Da sempre fonte copiosa di una acqua fresca e pura, che affiora a giorno grazie ad una fenditura carsica nelle pendici montane di questo luogo fortunato.
Il 16 marzo 2023, ad ore 20.30 presso la sede sociale della sezione SAT di Rovereto (corso Rosmini 53) si terrà a serata “Donne Alpiniste” che prevede la proiezione di due cortometraggi. Abbiamo scelto di raccontare la storia di Mary Varale, una donna che ha lasciato un profondo solco nella storia dell’alpinismo, e quella di Tamara Lunger, la seconda donna italiana ad aver scalato il K2.
Avremmo potuto scegliere molte, altre figure di donne alpiniste: Silvia Metzeltin, Nives Meroi (serata nel 2017 bellissimo documentario sulla Cengia degli Dei) e molte altre.
Mary Varale è considerata una pioniera del mondo alpinistico femminile italiano per le numerose scalate, la prima nel 1929. Si è legata in cordata con Riccardo Cassin, Emilo Comici e Alvise Andrich. Ha dovuto lottare con il maschilismo imperante nella società e nell’alpinismo della prima metà del Novecento, finché nel 1935 diede le dimissioni dal Centro Alpinistico Italiano. Si era nel pieno del ventennio fascista e rassegnare le dimissioni dal CAI, in aperta polemica con la dirigenza, significava alienarsi le simpatie del regime di cui i vertici dell’associazione erano espressione diretta. Mary Varale lo sapeva e sapeva quali sarebbero state le conseguenze: quella lettera segnò la fine della sua carriera alpinistica.
Forse ci furono altre salite e altri grandi giorni fra le montagne – dopo quel 1935 – ma lei stessa non ne volle tenere traccia alcuna, quasi per una sorta di “damnatio memoriae” rivolta a quel mondo che le era stato tanto caro e che l’aveva delusa e rifiutata.
È durata poco più di dodici anni la vita di Mary Varale scalatrice, ma in quelle intensissime stagioni di montagna, la ragazza in giacchetta rossa ha fatto abbastanza per passare alla storia.
Tamara Lunger, nata a Bolzano nel 1986, figlia di un noto scialpinista italiano, ha vissuto tutta la sua vita sulle montagne. Forse per questo motivo è stato inevitabile che la montagna avesse un’influenza tanto incisiva nella sua vita e diventasse la sua passione. Nel 2014 ha raggiunto la vetta del K2, seconda donna italiana nella storia dell’alpinismo, senza ossigeno e senza portatori.È impegnata nel sociale a favore delle donne, soprattutto con due progetti che qui presentiamo brevemente: Climbing for a Reason.
Un’iniziativa con un profondo risvolto culturale e sociale che prevede l’insegnamento dell’arrampicata alle bambine e ai bambini pakistani della Shigar Valley, la costruzione di una parete di arrampicata, l’attrezzatura di alcune falesie, workshop di nodi e manovre e la donazione di attrezzatura e abbigliamento per scalare. L’obiettivo è quello di garantire loro un futuro migliore, partendo dalle risorse della loro terra.
Fight against the infibulation: si svolge in Tanzania con la realizzazione di un docu-film per sensibilizzare l’opinione pubblica verso un trattamento rispettoso del corpo delle donne presso la popolazione Maasai che invece praticano ancor oggi la mutilazione genitale.
In Facing the limit, Tamara racconta la sua storia.
“Alle giovani di oggi vorrei dire di non ridurre l’alpinismo a semplice seppur affascinante gesto sportivo. L’alpinismo è una forma di cultura, offre molte altre opportunità che si completano, che gratificano anche le meno dotate sportivamente, che si adeguano alle esigenze che mutano nel corso della vita. Rivendicare il diritto di non esserne escluse a priori, non lasciarsi intimorire o condizionare, e prendere le redini di una propria passione nell’andare in montagna: questo il mio augurio”. Silvia Metzeltin
n occasione dell’8 marzo, Festa della Donna e dell’Anno Internazionale della Donna, sono previste, a Rovereto, una serie di iniziative “DIRE, FARE, CAMBIARE” in collaborazione con di Casa delle donne – Nuovo Cineforum – Osservatorio Cara Città – Centro Pace, Ecologia, Diritti Umani – SAT Rovereto – Coop Smart – Fondazione Museo Storico del Trentino e con il patrocinio della Comunità di Valle
DONNE ALPINISTE
Mercoledì 8 marzo al Teatro della Cartiera si terrà uno spettacolo teatrale
LE SIGNORE DELLE CIME: STORIE DI ALPINISTE E DELLE LORO IMPRESE
Spettacolo teatrale di Manuela Fischietti, con Federica Chiusole e Manuela Fischietti. Musiche dal vivo con il Coro “S. Ilario”.
Relatore è il fisico, ricercatore, divulgatore scientifico Mirco Elena, che nel corso della serata illustrerà da una parte il pesante impatto che gli ormai 8 miliardi di esseri umani hanno sull’ecosistema planetario, e dall’altra quali differenti strategie e comportamenti dovremmo introdurre nei nostri stili di vita e modalità di produzione dei beni di consumo, per ridurre le conseguenze negative che ormai si presentano davanti ai nostri occhi anche sotto forma di fenomeni meteorologici insolitamente violenti.
Le conseguenze del non fare nulla e procedere come se nulla stesse avvenendo potrebbero essere disastrose e sconvolgere equilibri già oggi difficili, sia sul piano socioeconomico che in termini di conflitti armati per assicurarsi la disponibilità delle risorse essenziali.
Oltre ad impegnarsi nella riduzione dell’impatto umano, si impone con urgenza anche un lavoro di mitigazione ed adattamento, che deve vedere da una parte i governi, le industrie, le realtà produttive, ma che offre anche ai cittadini la possibilità di contribuire, adottando comportamento saggi ed attenti.
Questo non solo ha un effetto moltiplicatore potente, dato dalle dimensioni enormi della popolazione (i soli italiani, disposti in catena umana, fanno un giro e mezzo del pianeta!), ma anche come contributo ad un cambiamento del modus cogitandi, che va poi ad esplicitarsi in qualunque attività e decisione, privata o pubblica.
Serata accreditata per la formazione degli insegnanti; SAT è qualificata a realizzare attività formativa a favore del personale della scuola trentina.
Camminare con calma su piacevoli sentieri, spesso vicino al mare, in una delle terre più antiche d’Italia, tra piccoli centri storici e grandi paesaggi.
Si comincia dal Gargano, un territorio ricco di biodiversità, solchi carsici profondi e ampie foreste ombrose, dove la bellezza non manca, punteggiato di santuari e caratterizzato da attività tradizionali come la pesca da terra.
Si prosegue in Salento, la terra dei due mari, in cui cammineremo nel punto più orientale d’Italia, su un’antica barriera corallina, lungo i tratturi (sentieri) dei contrabbandieri di sale e in uno dei parchi naturali più belli dell’intera regione.
Durante questo viaggio intenso non mancheranno le visite enogastronomiche e l’incontro con l’architettura locale
Gianmario Baldi dialoga con la Guida Alpina Silvestro Franchini
Questa è la storia di un incidente avvenuto in montagna durante un’arrampicata, di un trauma che ha segnato in modo inesorabile la vita dell’autore e deciso la fine della sua giovinezza e il passaggio alla fase adulta, ma anche la storia di una rinascita e della trasformazione di un avvenimento tragico in un momento di crescita. “Ora sono una persona diversa, con un corpo diverso e un’importante esperienza alle spalle che mi ha provato e allo stesso tempo forgiato e temprato nuovamente, cerco e spero di compensare le mie mancanze fisiche con una maggior intelligenza nell’affrontare le cose e la vita”.
Silvestro Franchini, classe 1987, guida alpina e maestro di sci, nato a Madonna di Campiglio, Dolomiti di Brenta, Trento. È stato un atleta di sci alpino, poi è diventato un alpinista. Ha trasformato questa passione in un lavoro e grazie all’alpinismo ha iniziato a viaggiare in tutto il mondo. Nell’aprile 2020, in pieno lockdown, la sua vita è cambiata.
Siamo spiacenti
comunicare che la serata organizzata per questa sera “Incontri con
l’autore – AUTOBIOGRAFIA DELLA NEVE” di Daniele Zovi viene annullata causa
indisposizione dell’autore